domenica 14 ottobre 2012

Blast from the Past #2: Recensione di “Screamadelica” by Primal Scream



Ritorniamo con l’appuntamento Blast from the Past per parlarvi dei Primal Scream, una band di Glasgow che si è realmente resa pioniera di una rivoluzione musicale basata sulle sperimentazioni negli anni ’90.  Screamadelica è il punto di partenza di questo movimento.

Prima di tutto, inquadriamo storicamente l’album: siamo nel ’91, e mentre dall’America sta arrivando il colosso grunge, nel Regno Unito il pilastro musicale della scena della club music e dell’alternative è ancora una volta Manchester, ma non dimentichiamo il lato più oscuro della musica britannica, rappresentato dal fantasma ancora vivo della new wave e dalla shoegaze.

Dietro ai Primal Scream c’è Bobby Gillespie, voce della band, già batterista dei Jesus and Mary Chain, che negli anni ’80 avevano a loro volta portato una rivoluzione nella musica noise con Psychocandy (di cui magari parleremo meglio nella rubrica Dark Side of Music); i PS paiono essere la perfetta connessione tra le atmosfere oscure noise e shoegaze (appunto con band come i Jesus…) e la scena dei club di Manchester, capitanati dall’Hacienda, con l’aggiunta però di un ponte con il passato, che li lega sull’aspetto melodico ai Beatles, e sull’aspetto più aggressivo e introspettivo a  Velvet Underground e Stooges, il tutto amalgamato in una pasta sonora stile acid-house.


Screamadelica, terzo lavoro in studio della band, è ancora di più. Il sound dell’album è una perfetta mescolanza di tutte le componenti succitate, ma con altre aggiunte geniali. A momenti di groove pauroso in pieno stile Madchester si uniscono atmosfere dai suoni sensuali, come in Inner Flight, dal ritmo sognante; anche il gospel trova il suo spazio nella tracklist, tra organi “da chiesa” a tappeto e cori in pieno stile black music, come nella opening Movin’on Up. Alcuni brani sembrano essere addirittura frutto di geniali jam sessions, che trasportano l’ascoltatore in una sorta di trance ritmica da cui è difficile svegliarsi (vedi Come Together o Don’t fight it, feel it). Che dire di Loaded invece? Uno dei punti più alti dell’album senz’altro.
Quasi tutte le tracks contengono campionamenti di parti parlate, e schitarrate prese in prestito dagli Stones d’annata, senza dimenticare linee di basso dub come in Higher than the sun.
L’album viene perfettamente recepito dalla critica e dal pubblico, certificandosi disco d’oro e entrando nella top 10 inglese, oltre che a diversi premi vinti a seguito della pubblicazione.

Che dire quindi? Un album sperimentatore, perfettamente ambientato nell’ambiente musicale del Regno Unito dei primi anni 90 e che aprirà la strada, oltre che ad altre band, ad un percorso musicale di altissimo livello per i PS, che, però a mio avviso, vede il vero capolavoro in questo suo punto di partenza. Essenziale.
-      
         - Matt

Tracklist:

1 Movin' On Up
2 Slip Inside This House
3 Don't Fight It, Feel It
4 Higher Than The Sun
5 Inner Flight
6 Come Together
7 Loaded
8 Damaged
9 I'm Comin' Down
10 Higher Than The Sun (A Dub Symphony In Two Parts)
11 Shine Like Stars

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