martedì 28 agosto 2012

The Dark Side of Music: First Issue


Siamo stati portati a pensare, a causa di meccanismi di pensiero collettivo  di un mondo basato sulle apparenze, che la cosiddetta musica "dark" sia legata, secondo pensieri più bigotti, a questioni sataniche, o più comunemente all'ambiente Metal.  Questo è solo parzialmente giusto. 
Sebbene buona fetta della produzione musicale più oscura sia veramente ai giorni nostri propria del Metal, spesso nell'immaginario collettivo ci dimentichiamo innanzitutto dove pone le proprie radici tale musica, ed inoltre ignoriamo, oppure tendiamo a dimenticare, aspetti e lati dark di determinati artisti o intere correnti musicali. 
Questa rubrica ha lo scopo di riportare in luce i momenti più oscuri della musica, con una retrospettiva che si focalizza su canzoni, album, periodi di carriera segnati da un mood oscuro e tenebroso, portando, tra le altre cose, in primo piano la prima, e più corretta, concezione dell'aggettivo "gotico" nell'ambito della musica.
Il nostro percorso sarà episodico, spesso per comodità con ogni pubblicazione legata ad un avvenimento specifico o ad un determinato artista, per poter dare un'analisi più precisa e non generica. 

Quindi, spegnete la luce, tenete you tube aperto per avere eventualmente a portata un riferimento audio, leggete con attenzione, rilassatevi. Sentitevi liberi di commentare e farci sapere cosa ne pensate, facendovi trasportare da Newtopia in questo mondo notturno. A breve avremo il primo post de "The Dark Side of Music". Stay Tuned.
-Matt


domenica 26 agosto 2012

Recensione Coexist by The xx a cura di Giuse


 Eccoci qua, dopo 3 anni di attesa finalmente uscirà il secondo lavoro della band londinese The XX (10 settembre). E' veramente uno degli album più attesi di questo 2012 e a conferma di ciò i numeri parlano chiaro: i due singoli usciti su youtube, "Angels" e "Chained", hanno raggiunto 3 milioni di ascolti in poco meno di un mese. La band ha mantenuto la stessa formazione, Romy Madley Croft e Oliver Sim le due voci e Jamie Smith, che si è occupato del missaggio di tutto l'album.
La tracklist si apre con "Angels", brano molto minimale, che ricorda in certi versi le atmosfere del primo album; proseguendo con l'ascolto troviamo l'altro singolo, "Chained", in cui si nota in modo chiaro l'influenza di Smith.
A poco più di due settimane dall'uscita possiamo parlare in modo rapido anche degl'altri 9 brani.
In Coexist troveremo altri brani molto interessanti. "Fiction" (3° in ordine) è cantato interamente da Oliver Sim, un brano molto orecchiabile con un sound che ricorda in parte, a mio parere, i Depeche Mode.
"Try"  ha un sound particolare e nel complesso convolge, ed è caratterizzata dal continuo intreccio delle due voci fino al finale tutto strumentale, niente male. 
"Reunion" è a mio parere  uno dei brani più interessanti, punta di diamante dell'album, il cui ritmo è reso molto incidente dalla ripetizione quasi ridondante, ma efficace, delle lyrics([...]over and over../ever and ever…[...]) e dall'ipnotico incedere, che inizia al minuto 1.59 e continua fino al finale,  che coincide con l' inizio la successiva "Sunset" che segue a ruota la traccia precedente, con un ritornello malinconico: la miscela giusta per questa canzone.
La settima "Missing"  è una traccia interessantissima, un sound profondo che separa dalla realtà, il testo è cantato in modo perfetto rendendo tangibile il suo significato ed una chitarra altisonante sono ciò che rendono unica questa canzone.
"Tides" (8°) ha una base straordinaria che accompagna lentamente lo  scorrere delle due voci che si sovrappongono l'una cn l'altra.
L'unica pecca dell'album è forse "Unfold" che al primo ascolto non convince appieno, credo sia giusto provare a riascoltarla per comprenderla a pieno.
"Swept Away" ha una partenza molto pacata, e sorprende come dal minuto 1.09 in poi, la dinamica del pezzo cambi completamente, con una beat invidiabile e un basso prorompete che in live dà una gas assurdo, rendendolo uno dei pezzi più coinvolgenti della tracklist.
L'undicesima "Our Song" suona un po' un dolce saluto, per la fine di questo piccolo capolavoro.

La band ha dimostrato già con il primo album di saper scrivere testi unici dal significato profondo e credo ci sia riuscita un'altra volta, che dire, io promuovo a pieni voti questo album, anche se rispetto al primo, in cui alcune canzoni spiccavano rispetto alle altre, "Coexist" pare essere un album più lineare, seppur sempre di ottimo livello. 
Da ascoltare per forza: Chained,  Fiction, Try, Reunion, Sunset, Missing, Tides.

Voto: 8,5/10

-Giuse.

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